Bruno Munari |
Essi sono l'esemplificazione pratica di uno dei temi a lui più cari: la valorizzazione dell'esperienza
sensoriale del bambino. Egli era infatti solito citare un antico proverbio
cinese:
"Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio
capisco"
Particolari sono però anche le tecniche da lui utilizzate nei libri per i bambini più grandi, come la smaterializzazione del libro (utilizzo di trasparenze, sovrapposizioni... capaci di trasformare l'oggetto libro in un media multimediale) e il primato dell'immagine.
Un esempio è costituito da una delle sue prime creazioni: "Toc-toc, chi è? Apri la porta"
(1945).
Munari lo crea, insieme ad altri ("Il venditore di
animali", "Storie di tre uccellini", "Mai contenti"),
immaginando per il figlio (nato nel 1940) delle storie semplici, che fossero
capaci di comunicare non per forza attraverso le sole parole, ma anche
attraverso il colore, il tipo di carta...
Munari stesso commentò l'uscita di questo libro con le seguenti
parole:
"C'era tutta una zona inesplorata,
nella quale ci sarebbe stato bene un libro anche per bambini che non sanno
leggere - come i Prelibri che poi ho fatto: vedevo i tipici libri per
l'infanzia, tutto testo, con poche illustrazioni al tratto, perché costava
meno. Invece, con tutte le possibilità che offre l'industria tipografica -
pieghe, carte, tagli, fori, fustellature - c'erano tanti altri modi di
comunicare. Ecco, il libro è fatto anche di comunicazione visiva, di
comunicazione attraverso i sensi, oltre che con la parola e con la vista."
Questi libri non hanno un protagonista all'interno: è il bambino
che li sfoggia e li legge il vero protagonista. Egli sfoglia le pagine, guarda
attraverso il buco della pagina la giraffa, apre la cassa (in realtà un'altra
pagina, più piccola del formato del libro), e dentro di essa c'è un baule, e
ancora dentro una valigia, e poi una cesta, e così via, fino ad arrivare ad un
pacchetto piccolissimo con dentro una formichetta.
Questo libro in particolare inoltre anticipa alcune delle tecniche poi perfezionate ed
utilizzate da Munari in altre opere, come il suo capolavoro "Nella notte buia" (1956):
fori e buchi presenti nelle pagine, immagini nelle immagini...
"Nella notte buia" è un'opera inserita tra i libri
"illeggibili", e rappresenta una forte esperienza per il lettore, poichè
sollecita ripetutamente e quasi esclusivamente la vista e il tatto. Le immagini, così
come l'esperienza tattile favorita dai diversi materiali utilizzati da Munari
per realizzare tale opera, costituiscono l'elemento centrale, e al contrario
dei "soliti" libri, le parole sembrano occupare una posizione di
sfondo.
L'opera nello specifico è costituita da 32
pagine, non tutte dello stesso formato e materiale (ad esempio vi sono otto
carte veline grandi, e quattro più piccole, fori, particolari ritagli,
finestrelle). La copertina è cartonata, di colore nero, e il titolo e l'immagine
del gatto rappresentato sono blu. Colpiscono in quanto del tutto
inaspettati e insoliti i due occhi gialli del gattino, che spiccano nella tenebrosità
della copertina.
Si tratta di un'opera straordinaria e innovativa, che consente al lettore di vivere in prima
persona quanto le immagini gli comunicano. Immagini che lasciano libera la
mente del lettore di creare, fantasticare e sognare quello egli desidera.
Ad esempio in alcune pagine si susseguono profondi
ritagli che danno l'idea di entrare personalmente in una grotta, entrati al suo
interno, si possono osservare le affascinanti scene di caccia
rappresentate sulle pareti.
I colori sono intensi ed esprimono molto bene la cupezza e
l'oscuritá notturna. Ma alla notte segue il giorno. Ed ecco che Munari ci
trasporta in un altro scenario, quello della natura, e precisamente quello
dell'erba, e dei suoi abitanti: insetti, lumache, ecc.
Un aspetto estremamente interessante é l'interattivitá e la
multimedialità delle opere di Munari, compresa "Nella notte buia". La
multimedialità rende il lettore partecipe, lo stimola, "stuzzica" i
suoi sensi, lo tiene costantemente attivo nel percorso dell'intera lettura. Lo
coinvolge. Lo invita a prestare attenzione ai dettagli ed ai particolari.
Proprio come fa Munari nelle sue realizzazioni. Non c'è noia, bensì continua
sorpresa. Mente e corpo si uniscono, e i diversi linguaggi, i diversi tipi
d'espressione aiutano l'uomo ad entrare in una forma di pensiero più profonda.
L’accostamento, anche casuale, di forme o parole fa volare lontani con l’immaginazione e, se tutto
può essere proposto sotto forma di
gioco, la creatività, nell’impiego delle immagini per Munari, non è fine a se stessa, ma svolge un
ruolo fondamentale nello sviluppo
autonomo del pensiero.
La creatività esige un’intelligenza elastica, una mente libera da preconcetti d’ogni genere,
pronta a modificare le proprie opinioni quando se ne presenta una “più giusta”,
in quanto la creatività si forma e si trasforma continuamente e non si può
stabilire un confine preciso tra fantasia
e creatività, in quanto i prodotti di entrambe nascono da relazioni che il pensiero
stabilisce con ciò che già conosce.
La creatività va insegnata e stimolata attraverso il processo
educativo: consegnando al bambino gli strumenti indispensabili per la sua conoscenza, e
utili per attivare il pensiero divergente (Il pensiero divergente è il pensiero
creativo, alternativo e originale. E' sollecitato da situazioni aperte, come
quelle sociali, e che ammettono più soluzioni alternative).
Il metodo creativo di Munari
si basa sulla convinzione che rapportarsi
ai bambini non significhi tradurre per loro
la realtà banalizzandola, sottovalutando le loro potenzialità conoscitive,
quanto piuttosto spiegare loro, mediante i mezzi più consoni, concetti anche
complessi.
Munari ha posto
l’accento su alcune componenti fondamentali
dell’apprendimento: le caratteristiche soggettive di colui che apprende, il suo ruolo
attivo nel processo di apprendimento e la figura dell’educatore quale
animatore delle attività volte alla padronanza dei saperi.
Munari è attratto dalla
naturale curiosità del bambino ed è su questo tratto caratteristico che basa la
sua metodologia: comprendere le caratteristiche fondamentali della
comunicazione visiva mediante azioni che stimolino la curiosità del bambino, in cui
l’educatore e lo stesso artista siano di supporto all’autonoma attività di comprensione.
L’adulto si spoglia della funzione di trasmettere passivamente nozioni,
diventando un animatore, un facilitatore dell’attività del bambino, in quanto ha il
compito di aiutarlo mostrando le tecniche e il modo di utilizzarle.
Molte delle caratteristiche presenti fin nelle prime opere, e
anche in quelle già citate, si ritrovano nella sua opera “La favola delle
favole”, del 1994, un libro-gioco che permette ai bambini di creare le loro
personali favole attraverso la combinazione di fogli intercambiabili, fogli che
presentano diverse illustrazioni, diversi colori e che sono fatti di fatti di
diversi materiali.
Queste le caratteristiche del libro:
·
Dimensioni: cm 30.0x30.0
·
Pagine: 57 fogli, alcuni
fustellati
·
Illustrazioni: 15
·
Rilegatura: Fogli uniti da clips e
raccolti in busta di plastica trasparente
·
Lingue: Testi in italiano,
inglese, francese, giapponese
Con questo lavoro Munari riprende un tipo di attività che
aveva già affrontato con il gioco visivo “Più e meno”, del 1970, composto da 72
carte, molte delle quali (48) su fondi trasparenti, così da poterle sovrapporre
per comporre altre immagini più complesse stimolando le capacità creative del
bambino.
Sul retro copertina de “La favola delle favole” sono riportate
queste parole di Munari stesso: "I fogli trasparenti prendono il colore
dei fogli colorati sui quali sono posati. Il disegno fatto su trasparente
apparirà sul fondo di colore che si vuole. Potrete, così, far volare
l'uccellino rosso su un cielo azzurro, verde, nero, o su qualunque altro fondo,
o addirittura, su qualunque altro disegno trasparente o no. I fogli di carte
colorata vanno interpretati e usati secondo il significato che gli si vuol
dare: il verde può essere un prato, ma anche l'interno di una stanza dipinta di
verde; il giallo può rappresentare il sole, un campo di grano, un fiore molto
vicino e anche la polenta. Potete aggiungere fogli di qualunque tipo di carta
che troverete, fotografie, carta delle caramelle, nastri, una foglia strana e
tante altre cose... fate voi secondo le vostre storie, sono molto curioso di
vedere che cosa combinerete".
E’ evidente come al centro di questa opera ci sia, ancora una
volta, il bambino con la sua fantasia e creatività. Il gioco stimola a
sperimentare infinite situazioni, atmosfere, ambienti. L’immagine creata può
essere continuamente arricchita o trasformata usando qualsiasi tipo di
materiale. Munari scardina completamente il concetto tradizionale di libro
illustrato come qualcosa di preconfezionato che può essere solamente osservato.
E’ il “lettore” in prima persona il creatore delle proprie favole, è chiamato
ad intervenire attivamente, toccando con mano i materiali di cui si servirà per
dare vita alle sue storie.
Questo tipo di materiale, come tutti i materiali di Munari, si
presta ad essere utilizzato in molti modi. Sicuramente lo inserirei in un
percorso di didattica della lettura come strumento adatto a stimolare la
creatività dei bambini, come spunto per affrontare in modo giocoso il processo
di una costruzione narrativa, come stimolo per riflettere sui diversi stili di
illustrazione presenti nei vari testi, sul ruolo che possono avere i colori, in
particolare, nel veicolare un messaggio.
In quanto abilissimo designer, Munari non si è limitato tuttavia alla sola creazione di libri rivolti all'infanzia. Molto interessante è una sua particolare creazione, che oggigiorno trova grande accoglienza e apprezzamento soprattutto all'interno degli asili nido, e che rappresenta un esempio della sua genialità e attenzione per i particolari. Sto parlando del suo "Libro letto".
« Ogni libro è letto, ma ogni letto non è anche un
libro » Bruno Munari
Il momento della “nanna” è un momento importante, di grande intimità e
di forte investimento emotivo per i bambini. La notte è archetipicamente
lo scrigno delle paure, delle cose sconosciute, oscure e un po' misteriose.
È fondamentale quindi che i bambini si sentano supportati, accompagnati in
questo avvicinarsi ed abbandonarsi al sonno, con la creazione di
un’atmosfera rilassata e rilassante: uno dei tanti metodi potrebbe essere
il racconto della classica storia della buona notte, come momento di
interazione e condivisione positiva tra bambino e adulto, costruita
proprio attraverso la narrazione. In quest’ottica s'inserisce il "Libro letto", una trapunta scritta che è sia libro
che letto. È composta da una serie di 6 cuscini bordati di micro-storie,
delle dimensioni di 70 x 70cm. Sui bordi dei cuscini del Libro letto non
si trovano storie vere e proprie ma solo brevi frasi. I cuscini sono
scomponibili e possono essere assemblati in maniere diverse per comporre
di volta in volta nuove storie.
Questo libro-letto assolve
due funzioni: essere letto ed essere un letto. Permette delle attività
molto interessanti, perché si possono inventare e raccontare
storie scomponendone i cuscini, stimolando l’immaginazione e la fantasia,
non è un semplice leggere una storia della buonanotte; essendo una coperta
è morbida e calda, si può scomporre e ricomporre, il bambino ci si può
addormentare. C’è un diverso rapporto con il “libro”, la storia può essere
inventata partendo dalle frasi sui bordi della trapunta, arricchite con i
colori (ad esempio il cuscino verde può diventare una prateria e quello
azzurro il mare), viene toccata e immaginata. La narrazione ed il racconto
permettono al bambino di crearsi delle immagini mentali, delle scene
fantastiche su cui poi potrà lavorare cognitivamente ed emotivamente con
la propria immaginazione e fantasia. Si ha l'occasione di vivere insieme un'insolita avventura,
dove potete essere al tempo stesso autori e protagonisti e il bambino può letteralmente perdersi piacevolmente tra le pieghe della sua
favola.
“Conservare lo spirito dell’infanzia
dentro di sé per tutta la vita
vuol dire conservare
la curiosità di conoscere
il piacere di capire
la voglia di comunicare” Bruno Munari
Associazione Bruno Munari: www.brunomunari.it
MunArt - The most complete web site
dedicated to Bruno Munari: www.munart.org
A presto!